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LA SICUREZZA NELLA LAVORAZIONE DELLA PLASTICA

I rischi per i lavoratori del settore della plastica sono numerosi e di diversa natura: il comparto plastica è da tempo ormai indagato per lo sviluppo di sostanze chimiche preoccupanti e la presenza di additivi pericolosi. Conoscere tutti i rischi è il primo passo fondamentale per potersi proteggersi e per poter mantenere un alto livello di sicurezza sul lavoro.

NORME DI SICUREZZA PER LA LAVORAZIONE DELLE PLASTICHE

Un riferimento normativo essenziale per quanto riguarda la sicurezza sul lavoro è il Testo Unico sulla Sicurezza (Decreto Legislativo 81/08), documento redatto dal governo che comprende tutte le numerose norme relative alla sorveglianza sanitaria, alla prevenzione nei luoghi di lavoro, alla segnaletica di sicurezza e ai rischi generici, come la prevenzione degli incendi o le misure di primo soccorso. Il Testo Unico sulla Sicurezza ha rappresentato una svolta per l’ambito lavorativo e continua tutt’oggi a rappresentare una guida per le aziende, perché garantisce la diminuzione del bilancio sugli infortuni sul lavoro e il rispetto di tutte le normative europee e nazionali.

DPI E PRECAUZIONI DA PRENDERE PER EVITARE INFORTUNI

I Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) sono attrezzature utilizzate allo scopo di tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori. Esistono diversi tipi di questi dispositivi sul mercato che coprono una vasta gamma di situazioni pericolose, e tra loro si differenziano non solo per il costo, ma anche per grado di protezione, confort e peso. Ecco perché è importante valutare sia il modello più adatto in funzione del rischio valutato, ma anche quello più confortevole.

I DPI si suddividono in 3 categorie: alla prima categoria appartengono i DPI di progettazione semplice, destinati a salvaguardare la persona da rischi di danni fisici lievi; alla terza appartengono i DPI di progettazione complessa, destinati alla protezione della persona da danni gravi, mentre alla seconda categoria appartengono tutti i DPI che non rientrano nelle altre due categorie.

Questi dispositivi sono obbligatori da indossare quando i rischi non sono evitabili o ridotti a livelli accettabili e quindi devono essere ulteriormente contenuti.

Importante è ricordare che gli indumenti da lavoro non sono considerati dei Dispositivi di Protezione Individuale perché non proteggono il lavoratore da rischi specifici, ma servono per lo più ad evitare di sporcare o contaminare gli abiti personali e devono essere tolti quando il lavoratore abbandona l’area di lavoro.

GESTIONE DEI RIFIUTI E SICUREZZA AMBIENTALE NEL PROCESSO DI LAVORAZIONE DELLA PLASTICA

La plastica è un materiale importante e onnipresente nella nostra economia e nella nostra vita quotidiana. Troppo spesso però, il modo in cui questa viene prodotta, utilizzata e smaltita danneggia l’ambiente: nell’UE infatti, il potenziale di riciclaggio dei rifiuti di plastica è ancora in larga misura non sfruttato. Rispetto ad altri materiali come il vetro, la carta o il metallo, il riutilizzo e il riciclaggio della plastica a fine vita sono molto bassi.

Un passo decisivo per raggiungere un’economia della plastica più prospera e sostenibile sarebbe definire un’economia “circolare”, che promuova quindi soluzioni innovative e che trasformi le sfide attuali in opportunità. Per far sì che questo disegno diventi realtà però è necessario, oltre che l’intervento di tutti gli attori di questo ambito, a partire dai produttori/progettisti fino ai rivenditori e alle imprese di riciclaggio, anche trovare una soluzione per la crescente produzione e dispersione di prodotti di plastica nell’ambiente in cui viviamo, abbandono che causa danni economici a numerosi settori come quello del turismo o della navigazione. Proprio in risposta a questi elevati livelli di dispersione di plastica, sono state cercate soluzioni per la progettazione di plastica biodegradabile e compostabile, come accade con l’uso dei sacchi di plastica compostabili per la raccolta dei rifiuti organici. Ovviamente anche questa soluzione comporta degli svantaggi: la plastica biodegradabile infatti si degrada solamente in presenza di condizioni specifiche. Ecco perché risulta fondamentale fare in modo che i consumatori ricevano informazioni chiare e dirette riguardo a questo tema. Una generale maggiore consapevolezza riguardo le sfide connesse alla produzione, al consumo e alla fine del ciclo di vita della plastica possono essere trasformate in opportunità per l’UE e per la competitività dell’industria europea, aiutandoci a passare ad un’economia circolare a basse emissioni di carbonio, garantendo allo stesso tempo ai cittadini un ambiente più pulito e sicuro.

IMPORTANZA DELLA FORMAZIONE PER I LAVORATORI

La formazione dei lavoratori, come cita il Testo Unico sulla Sicurezza, rappresenta quel processo attraverso cui vengono trasferite conoscenze e competenze al lavoratore, con l’obiettivo principale di insegnargli come identificare, ridurre e gestire i rischi. La formazione costituisce un’occasione per acquisire consapevolezza, volta a comprendere quanta importanza riveste l’adozione di comportamenti lavorativi corretti per la salute e sicurezza propria e degli altri, motivo per il quale è obbligatoria

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LA SICUREZZA NELLA LAVORAZIONE DELLA PLASTICA

I rischi per i lavoratori del settore della plastica sono numerosi e di diversa natura: il comparto plastica è da tempo ormai indagato per lo sviluppo di sostanze chimiche preoccupanti e la presenza di additivi pericolosi. Conoscere tutti i rischi è il primo passo fondamentale per potersi proteggersi e per poter mantenere un alto livello di sicurezza sul lavoro.

NORME DI SICUREZZA PER LA LAVORAZIONE DELLE PLASTICHE

Un riferimento normativo essenziale per quanto riguarda la sicurezza sul lavoro è il Testo Unico sulla Sicurezza (Decreto Legislativo 81/08), documento redatto dal governo che comprende tutte le numerose norme relative alla sorveglianza sanitaria, alla prevenzione nei luoghi di lavoro, alla segnaletica di sicurezza e ai rischi generici, come la prevenzione degli incendi o le misure di primo soccorso. Il Testo Unico sulla Sicurezza ha rappresentato una svolta per l’ambito lavorativo e continua tutt’oggi a rappresentare una guida per le aziende, perché garantisce la diminuzione del bilancio sugli infortuni sul lavoro e il rispetto di tutte le normative europee e nazionali.

DPI E PRECAUZIONI DA PRENDERE PER EVITARE INFORTUNI

I Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) sono attrezzature utilizzate allo scopo di tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori. Esistono diversi tipi di questi dispositivi sul mercato che coprono una vasta gamma di situazioni pericolose, e tra loro si differenziano non solo per il costo, ma anche per grado di protezione, confort e peso. Ecco perché è importante valutare sia il modello più adatto in funzione del rischio valutato, ma anche quello più confortevole.

I DPI si suddividono in 3 categorie: alla prima categoria appartengono i DPI di progettazione semplice, destinati a salvaguardare la persona da rischi di danni fisici lievi; alla terza appartengono i DPI di progettazione complessa, destinati alla protezione della persona da danni gravi, mentre alla seconda categoria appartengono tutti i DPI che non rientrano nelle altre due categorie.

Questi dispositivi sono obbligatori da indossare quando i rischi non sono evitabili o ridotti a livelli accettabili e quindi devono essere ulteriormente contenuti.

Importante è ricordare che gli indumenti da lavoro non sono considerati dei Dispositivi di Protezione Individuale perché non proteggono il lavoratore da rischi specifici, ma servono per lo più ad evitare di sporcare o contaminare gli abiti personali e devono essere tolti quando il lavoratore abbandona l’area di lavoro.

GESTIONE DEI RIFIUTI E SICUREZZA AMBIENTALE NEL PROCESSO DI LAVORAZIONE DELLA PLASTICA

La plastica è un materiale importante e onnipresente nella nostra economia e nella nostra vita quotidiana. Troppo spesso però, il modo in cui questa viene prodotta, utilizzata e smaltita danneggia l’ambiente: nell’UE infatti, il potenziale di riciclaggio dei rifiuti di plastica è ancora in larga misura non sfruttato. Rispetto ad altri materiali come il vetro, la carta o il metallo, il riutilizzo e il riciclaggio della plastica a fine vita sono molto bassi.

Un passo decisivo per raggiungere un’economia della plastica più prospera e sostenibile sarebbe definire un’economia “circolare”, che promuova quindi soluzioni innovative e che trasformi le sfide attuali in opportunità. Per far sì che questo disegno diventi realtà però è necessario, oltre che l’intervento di tutti gli attori di questo ambito, a partire dai produttori/progettisti fino ai rivenditori e alle imprese di riciclaggio, anche trovare una soluzione per la crescente produzione e dispersione di prodotti di plastica nell’ambiente in cui viviamo, abbandono che causa danni economici a numerosi settori come quello del turismo o della navigazione. Proprio in risposta a questi elevati livelli di dispersione di plastica, sono state cercate soluzioni per la progettazione di plastica biodegradabile e compostabile, come accade con l’uso dei sacchi di plastica compostabili per la raccolta dei rifiuti organici. Ovviamente anche questa soluzione comporta degli svantaggi: la plastica biodegradabile infatti si degrada solamente in presenza di condizioni specifiche. Ecco perché risulta fondamentale fare in modo che i consumatori ricevano informazioni chiare e dirette riguardo a questo tema. Una generale maggiore consapevolezza riguardo le sfide connesse alla produzione, al consumo e alla fine del ciclo di vita della plastica possono essere trasformate in opportunità per l’UE e per la competitività dell’industria europea, aiutandoci a passare ad un’economia circolare a basse emissioni di carbonio, garantendo allo stesso tempo ai cittadini un ambiente più pulito e sicuro.

IMPORTANZA DELLA FORMAZIONE PER I LAVORATORI

La formazione dei lavoratori, come cita il Testo Unico sulla Sicurezza, rappresenta quel processo attraverso cui vengono trasferite conoscenze e competenze al lavoratore, con l’obiettivo principale di insegnargli come identificare, ridurre e gestire i rischi. La formazione costituisce un’occasione per acquisire consapevolezza, volta a comprendere quanta importanza riveste l’adozione di comportamenti lavorativi corretti per la salute e sicurezza propria e degli altri, motivo per il quale è obbligatoria

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